Le stagioni dell’amore
Un linguaggio segreto
L’amore è un’emozione? Un sentimento? Questa parola si presta a mille interpretazioni e raccoglie in sé insolite sfumature. Se cercassimo la sua definizione finiremmo per cadere in contraddizione; non è possibile descriverlo o incasellarlo in un termine corrispondente perché l’amore è un linguaggio segreto, non conosce e non vuole confini. È indubbiamente molto di più, c’è sempre qualcosa di sfuggente e inesprimibile, sul perché nasce, finisce e dura. Ed è proprio perché è un‘esperienza unica, ma fortunatamente ripetibile nel tempo, che non può essere festeggiato in ventiquattro ore, non può consumarsi solo in questa data, in questo giorno, in un preciso arco temporale. Bisognerebbe celebrare “San Valentino” ogni momento, ripensare a quello che viviamo, a quello che vorremmo e non abbiamo. L’amore è tutto ciò che fa bene al cuore, un dono che nutre senza nulla chiedere.
L’amore si traduce e vive nelle sensazioni più genuine e pure, scava nel nostro animo, giungendo sino in profondità, rendendoci vulnerabili ma al contempo inconsapevolmente forti. Ci libera dalle catene della solitudine e riesce a far emergere la nostra natura nella sua dimensione più autentica. Eppure la società, al giorno d’oggi, cerca di rinnegare ogni forma di emozione, perché c’è chi ha paura, chi si sente indifeso di fronte ai sentimenti e ai suoi effetti; ma per buona sorte, c’è sempre chi rompe gli schemi, chi non teme di mettersi in gioco, cosciente che tutto può finire ma, non per questo, “altro” può ricominciare. Noi crediamo che l’amore non debba rispondere a dei bisogni, a delle aspettative; l’amore non deve guarirci da vecchi dolori o riscattarci da amare delusioni, deve solo insegnarci a sognare, a credere ancora.
Una scoperta continua del mondo
Al di là dell’immaginario collettivo di amore romantico, che ci portiamo dentro, pensiamo che l’amore sia principalmente ricongiungersi con la nostra mancata metà, attraverso la quale potremmo, poi, sentirci completi; una metà che, però, non deve somigliarci in tutto e per tutto. Possiamo essere diversi ma percorrere insieme la stessa strada: l’amore, infatti, implica una grande offerta di se stessi ma senza per questo perdere la propria identità.
L’amore è meraviglia, piacere; è follia, una scoperta continua che trasforma il nostro mondo; rappresenta il tutto e il nulla. L’amore si sottrae al fermo tentativo dell’uomo di razionalizzarlo, di controllarlo, non lascia spazio a riflessioni pragmatiche; ti travolge, ti sorprende facendoti agire in base alla volontà del cuore, non della mente.
L’amore è essere disposti a rinunciare ad alcune parti di sé: infatti si dice che chi ama deve saper lasciare andare. Rinunciare non significa però arrendersi o annullarsi.
Quando scocca la scintilla, mettiamo a nudo la nostra fragilità, andiamo oltre le apparenze, superiamo le paure, ci ritroviamo in una sorta di proiezione che trascende l’aspetto esteriore, per accogliere l’altro, incondizionatamente.
L’amore non puoi sceglierlo, è un incontro di anime; non ha età, non ha sesso, non ha limiti di distanza e di tempo. Niente in amore è volontario perché innamorarsi è inaspettato e fuori da ogni logica: ma al contempo tutto vive dentro di noi. Quanto avremmo bisogno, noi uomini, del vero amore, di quello che ci eleva, che ci rende del tutto umani. Ogni amore è unico nel suo genere e per questo speciale, racchiuso in uno sguardo, in un bacio, o in un sorriso; non sfiorisce ma rimane impresso nella nostra pelle, nella nostra memoria e ancor più a lungo, nella nostra anima.
Elisea Romano, Rosy Erba ed Emanuele Lo Vecchio- V C Biotecnologie Sanitarie