ANEC e Scuola insieme per la legalità
Progetto “Cinema portatore sano di legalità”
Si è appena svolto all’IIS. “G. Minutoli” il progetto legalità organizzato dall’ANEC (Associazione italiana esercenti cinema). L’ANEC ha proposto a tutte le scuole secondarie di secondo grado la visione di un film sui temi dei diritti umani, della mafia e della criminalità organizzata, della parità di genere e dell’infanzia e adolescenza. Nella città di Messina hanno aderito, oltre la nostra scuola, i licei classici “F. Maurolico” e “G. La Farina” e il liceo scientifico “Archimede”. Referente dell’ANEC per la nostra città Loredana Polizzi del cinema multisala Apollo. Abbiamo accolto il progetto con entusiasmo come segnale di una ripresa di quell’attività culturale ampia e coinvolgente tutta la comunità di cui il nostro Istituto è stato spesso parte integrante e protagonista.
La promozione di comportamenti legali, solidali e responsabili, finalità del progetto, è stata a parer nostro raggiunta nelle sue diverse dimensioni. La fruizione, infatti, dei film attraverso apposite piattaforme (“mio cinema” e “io resto in sala”) e con un voucher predisposto ha richiamato alla nostra mente anche diritti spesso dimenticati e lesi come il diritto di autore.
Tra le 19 proposte, tutte ugualmente interessanti, abbiamo trovato un accordo con le altre tre scuole messinesi sul film “Sicilian Ghost Story”, regia di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Il film tratta la tematica della mafia ricostruendo, anche in chiave fantastica, il rapimento e omicidio di Giuseppe Di Matteo. La visione è stata individuale, onde evitare possibili problemi di connessione, ma non sono mancati i momenti di confronto e discussione a scuola.
Incontro e dibattito con l’esperto
Il progetto si è concluso con un incontro online di approfondimento sulla tematica della mafia. Moderatore dell’incontro il giornalista Francesco Crispino, relatore l’Avvocato generale Carmine Stabile.
Il giurista ha ripercorso la trama del film collegandola alla storia della mafia. L’analisi del fenomeno mafioso è stata condotta dalle origini alla stagione stragista degli anni ’80, in cui si colloca l’omicidio del piccolo Di Matteo. L’ intervento, pur complesso data la vastità dell’argomento, ha chiarito molti dei nostri dubbi.
Numerose e interessanti anche le domande degli studenti, come il grado di pericolosità dell’attuale e sotterraneo fenomeno mafioso, cosa possiamo fare noi giovani nella nostra quotidianità per emarginare “Cosa nostra” e, soprattutto, cosa deve e può fare lo Stato per sradicare questo tremendo fenomeno con ramificazioni in tutto il mondo.
Dalle risposte del consigliere Stabile è emerso con chiarezza che la lotta alla mafia deve essere condotta dallo Stato e da tutta la società civile attraverso l’attuazione di quelli che sono i valori fondanti del nostro vivere sociale. Accanto all’azione repressiva è soprattutto necessario un costante impegno sull’educazione alla legalità. Solo attraverso i percorsi legalità, come quello in oggetto, condotti dalla scuola in sinergia con altre istituzioni e associazioni, sarà possibile creare una nuova mentalità e disgregare quel tessuto sociale che ha favorito finora la nascita e la prosperità della mafia.
Al termine dell’incontro è emersa in noi chiara la sensazione di un ritorno alla normalità e la consapevolezza che la scuola, la nostra scuola, non ha mai rinunciato alla sua funzione di comunità educante e punto di riferimento.
Classe II D Chimica, materiali e biotecnologie