Hanno ucciso l’italiano, chi sia stato non si sa!
L’Italia pecora nera dell’UE per la cultura
Ah, l’Italia: patria di poeti, scienziati, pittori… ma soprattutto di ignoranti! Sapevate che l’Italia occupa la tredicesima posizione della classifica dei paesi più ignoranti del mondo stilata da IPSOS Mori? E vi dirò di più, secondo la classifica citata poc’anzi, siamo il paese più ignorante del continente europeo.
Il problema è la mentalità: l’italiano medio si interessa di lavoro, sport (90% delle volte calcio) e forse di politica (ma solo blandamente, il tempo di dare dei LADRI a quattro politici a caso per poi tornare a guardare Uomini e Donne). Io, davvero, non mi capacito di come sia possibile che gli italiani non amino la cultura.
Eppure siamo la patria di moltissimi scrittori: Dante Alighieri, Ludovico Ariosto, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello, Gabriele d’Annunzio. E’ mai possibile che ci siano sempre meno persone interessate all’arte? Il Sommo poeta è uno dei letterati più apprezzati a livello mondiale, possibile che non venga stimato proprio dai suoi compatrioti?
Poiché sono uno studente, sento spessissimo frasi: “Sapere chi era Dante non mi farà mai trovare un lavoro”. Ebbene? Il piacere del sapere è un discorso a parte, non riguarda il mondo del lavoro. Conoscere il patrimonio letterario del nostro paese ci aiuta ad essere più italiani, oltre che colti.
Il piacere della conoscenza
“Considerate la vostra semenza, fatti non foste a viver come bruti! Ma per seguir virtute e canoscenza!” Dante aveva previsto tutto.
Un’altra frase citata troppo spesso è senza dubbio: “Studiare la storia è inutile”; dai, finiamola! Conoscere la storia del mondo è importantissimo. Come fanno a non affascinarvi l’evoluzione dell’uomo, il progresso tecnologico, la nascita delle usanze dei vari popoli che oggi caratterizzano la magnifica diversità del nostro mondo, le battaglie che hanno portato alla formazione degli stati attuali?
Ma soprattutto, come fa a non interessarvi la storia del nostro Paese, in primis? Ogni italiano che si rispetti, dovrebbe conoscere tutto il periodo Risorgimentale, i vari moti, le guerre di indipendenza e tutto ciò che ne concerne, insomma. Il 17 Marzo è la giornata nazionale del tricolore, molti italiani non sanno nemmeno il perché… togliete il diritto di voto a queste persone, grazie.
Anche il dopoguerra è un periodo importantissimo da conoscere: il grande evento, per noi italiani, è stato sicuramente il referendum popolare che ci ha permesso di scegliere tra la monarchia e la repubblica.
“Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura è come un albero senza radici”
Marcus Garvey
Vogliamo parlare dell’arte? Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello…No, caro ignorantone, non parlo delle tartarughe Ninja…sono i massimi esponenti dell’arte italiana, come si può non conoscerne i lavori? “Ma l’arte è solo per gli snob”, potrebbe dire qualcuno; NO, l’arte è per tutti. L’arte è un concetto meraviglioso, esprimibile in tantissimi modi differenti! Musica, pittura, scultura, scrittura, canto, ballo, non mi sembrano tanto da snob!
Ha più nemici Batman o il modo congiutivo?
E, chiaramente, devo toccare anche l’argomento grammatica! Ha più nemici Batman o il modo congiuntivo? In Italia, sicuramente il secondo. Sbagliare la propria grammatica è veramente il colmo! “Va be’, mica siamo tutti professori di italiano”, no, questo certamente no… Ma caspita, siamo tutti italiani!
Oltre un italiano su due (53%) commette regolarmente errori grammaticali quando scrive un testo, un messaggio o una lettera e non rispetta le regole basilari della grammatica. Altro che discendenti di Dante, Petrarca e Boccaccio.
Secondo uno studio condotto da Libreriamo.it, gli italiani finiscono dietro la lavagna a causa delle loro sviste in fase di scrittura. Gli errori più grossolani? Scrivere ‘’un pò” (73%), “qual’è” (68%), e l’uso errato del congiuntivo (61%)… magari fossero solo questi… “pultroppo” non rientra sul podio per pochissimo. Ricordiamo anche i problemi con le doppie. E’ vergognoso, praticamente un italiano su due viene bocciato al test di grammatica.
“La fortuna di un popolo dipende dallo stato della sua grammatica. Non esiste grande nazione senza proprietà di linguaggio”.
Fernando Pessoa
Sarà dunque per questo che “L’Italia non va avanti”?
Studiate, gente! La cultura apre la mente!
Davide Bongiorno, IV D Biotecnologie ambientali