Suona la campanella. Si torna a scuola
La prima campanella
16 settembre 2021, ore 8.10: suona la prima campanella di un nuovo anno scolastico.
Siamo ansiosi di entrare in aula e prendere il posto più bello, l’ultimo banco accanto alla finestra.
Tutto già previsto… o almeno lo era prima che arrivasse il maledetto virus che ha reso l’andare a scuola una straordinarietà.
4 marzo 2020: tutto cambia
Ricordo perfettamente quando Giuseppe Conte, l’ex Presidente del Consiglio, il 4 marzo 2020, ha firmato l’ordinanza per la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Per noi studenti di tutta Italia è stata un’immensa gioia: niente scuola, niente compiti. Non avremmo mai creduto, però, che di lì a poco avremmo desiderato ardentemente rivivere le sgomitate col compagno di banco.
Ricordo che frequentavo la terza media ed ero entusiasta, anche perché per il mese di marzo era prevista una gita. Quando sono state chiuse le scuole credevo che sarebbe stato per poche settimane, invece non sono state più aperte per quell’anno, la gita è stata cancellata, gli esami per la licenza media sono stati fatti attraverso uno schermo, non ci sono stati saluti e feste di fine anno.
Senza neanche accorgermene, mi sono ritrovata in primo superiore con nuovi compagni e insegnanti.
Mascherine, igienizzanti e troppa DAD
E ho scoperto che la scuola non era più la stessa: mascherine da indossare, infiniti protocolli da rispettare, distanziamento, igienizzazione delle mani. La cosa peggiore, però, era la socializzazione pari a zero, perché non avevo neanche la possibilità di condividere ansie e gioie col compagno di banco.
Noia e paura, paura di non potermi fare comprendere e di non poter conoscere i compagni e i professori nuovi, hanno fatto da padroni in quel primo mese di scuola.
Purtroppo non c’è stato neanche il tempo di abituarsi alla nuova normalità, che le scuole sono state chiuse un’altra volta. Sono ricominciati la DAD, i problemi di linea e la lezione si è trasformata in un continuo: “prof non la vedo, prof non la sento”.
La scuola è il luogo in cui un adolescente si forma non solo a livello intellettuale, ma anche e soprattutto a livello personale. La scuola è la maestra di vita per eccellenza e ha lo scopo di far diventare adulti noi ragazzi, ci insegna ad entrare nel mondo del lavoro e ci fa capire quali sono i veri valori della vita. Tutto ciò non può e non deve avvenire in maniera virtuale attraverso uno schermo.
Si impara soltanto seduti dietro un banco, all’interno di un’aula, insieme ad altri compagni che condividono le nostre sensazioni, mentre ascoltiamo e “vediamo” l’insegnante.
La speranza di un nuovo inizio
16 settembre 2021: sono trascorsi quasi due anni dall’inizio della pandemia e non è cambiato molto, il Covid fa ancora costantemente parte delle nostre vite, i protocolli da seguire sono gli stessi, ma fortunatamente siamo ritornati ad occupare i banchi di scuola e ad imparare guardandoci negli occhi.
Il rientro a scuola è stato un barlume di speranza che fa capire che la situazione non è gravissima e, malgrado le numerose e difficili regole da rispettare, spero di poter continuare a svegliarmi presto la mattina ed entrare in aula assonnata per affrontare sei ore di lezione insieme ai miei compagni.
Karol D’Urso, 2D Chimica, materiali e biotecnologie