Il Minutoli vince con la poesia “Respira”

Premiazione poesia "Respira"
Vince il concorso “Nettuno 2021”, per la sezione Poesia, Ismaele Caleca dell’I.I.S. “G.Minutoli” 5L Biotecnologie sanitarie

Si è svolta, all’Istituto  Antonello, la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso letterario “Nettuno 2021″. L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale “MondoNuovo”, ha avuto come obiettivo quello di invitare i giovani ad un’attenta riflessione sugli effetti e sui mutamenti della qualità della vita a seguito della  pandemia.

Numerosi sono stati i lavori presentati dalle scuole messinesi alla commissione giudicatrice del concorso: la giuria, dopo un’accurata disamina  dei testi, ha individuato  i  tre vincitori.

Per la sezione Giornalismo, Sebastiano di Dio, Istituto Antonello; per la Narrativa, Pamela Lombardo, Liceo Maurolico; per la Poesia, Ismaele Caleca, Istituto Minutoli.

Ismaele, premiato dalle docenti Ivonne Cannata e Maria Luisa D’Amico, ha partecipato al concorso  con la poesia “Respira”. Attraverso i suoi versi, che hanno saputo commuovere ed emozionare i presenti,  é emerso il disagio patito in questo ultimo anno di restrizioni,  di confino involontario: ma forte e significativo è, anche, come racchiuso nelle sue parole, il richiamo ad adattarsi alle situazioni, reinventandosi nel riscoprire il senso  delle relazioni umane, del valore della vita, della cura e della  solidarietà.

Complimenti ad Ismaele, che  con il suo impegno e la sua creatività ha rappresentato egregiamente  la nostra scuola.

“Respira”  

Come nube nera giunse a turbare l’azzurro cielo,

celò il sole e il suo chiarore come un velo.

Presto l’oscurità coprì pian piano ogni cosa

mentre l’inquietudine avanzava minacciosa

nel cuore di ogni uomo preso da smarrimento

per ciò di cui non aveva ancora intendimento.

Il mondo d’improvviso la nube nera chiuse

e su ogni paese, ricco o povero, si diffuse.

L’uomo restò inerme, attonito, disarmato

sorpreso d’un tratto nel riconoscersi impreparato

Di colpo non vi fu più una distinta visione

ma tutta la Terra sembrò una sola Nazione.

Uniti per fugare della morte la paura

insieme per piegare la nube oscura.

Fu una guerra impari e atroce

Sul campo, dei feriti si udiva la voce:

“Respira a fondo fratello, anche per me respira

Ch’io non posso più, perché l’anima mia spira”.

Sono andati via in tanti, senza salutare

come gabbiani ormai stanchi di volare

che chiudono le ali e si lasciano andare

nell’ultimo viaggio, quello finale.

“Respira adesso sorella, anche per me respira

che la mia anima in affanno sospira”.

Come farfalle che non hanno più le ali

restiamo immobili, silenti, frali.

“Ma tu respira, sorella mia respira ancora

che dopo la notte giunge sempre l’aurora”.

Ismaele Caleca 5L Biotenologie sanitarie-A.S. 2020/21

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