La libertà da difendere come bene comune
Giovedì 10 Febbraio nell’aula magna della nostra scuola, l’Istituto Minutoli, abbiamo avuto il piacere di incontrare il questore di Messina, dott. Gennaro Capoluongo, in occasione della “Giornata del Ricordo” dedicata alle vittime delle Foibe e, anche, alla figura di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume.
L’iniziativa, denominata “Mezz’ora con il questore”, ha preso spunto dal 75° anniversario della morte di Palatucci, dal sacrificio di un uomo che ha salvato dal genocidio migliaia di ebrei, per poi spostarsi su altre tematiche sociali e civili.
Conoscere queste storie e averne memoria significa consegnare ai giovani, come precisa il questore, il significato più pieno e autentico di libertà, una libertà che deve anche armonizzarsi con quella altrui.
Le libertà costituzionali e l’osservanza delle regole
Di libertà costituzionali, di osservanza delle regole, di senso etico e morale, di rapporti umani incentrati sul rispetto reciproco si è discusso nel corso dell’evento, alla presenza del Dirigente, prof. Pietro Giovanni La Tona, che ha più volte preso la parola insieme a noi studenti, a Don Enrico, sacerdote della Parrocchia del Santissimo Salvatore e alla Dirigente dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII, prof.ssa Daniela Pistorino.
A raccontare questo momento di dialogo aperto vogliamo essere proprio noi studenti, i veri protagonisti di questa giornata; abbiamo ascoltato le esperienze, le idee e le parole di chi, oggi, ha voluto riflettere con noi sul valore della libertà, quella libertà che non è ovvia e non è data. È stata un’occasione per imparare che non possiamo dare tutto per scontato e che a volte questo nostro atteggiamento può essere rischioso, perché le cose cambiano e si rafforzano solo nella misura in cui ce ne prendiamo cura, una cura che deve essere soprattutto umana. Dobbiamo educare attraverso l’esempio, alla responsabilità delle proprie azioni; perché le scelte quotidiane, come ha spiegato il questore, incidono nella nostra vita e in quella degli altri.
Il coraggio di denunciare
“È stato davvero un incontro interessante” dice Davide “abbiamo riconosciuto che la cultura della legalità è qualcosa di più che la semplice osservanza delle regole: i principi di libertà, di giustizia, di verità, devono essere sentiti, vissuti e difesi ogni giorno, come un valore proprio e un bene comune. La domanda che ho rivolto al questore è stata: come è cambiato il concetto di libertà a seguito delle restrizioni imposteci dalla pandemia? Il questore ha risposto che nessuna libertà è stata violata ma è stato necessario adottare delle regole più rigide per la tutela della collettività. Mi è sembrata una risposta esauriente”.
Formativo questo incontro è stato anche per Domenico, “Innanzitutto” afferma Domenico “è bello partecipare di nuovo in presenza, dopo la lunga interruzione dovuta alla pandemia. Il questore mi ha fatto riflettere sul fenomeno del bullismo diffuso tra noi giovani e che spesso non sappiamo fronteggiare. Ho capito che il coraggio di denunciare è l’unico modo per non restare sullo sfondo e per sconfiggere il silenzio”.
Lorenzo La Felice e Giulia Marino V A Costruzioni, ambiente e territorio
Davide Bongiorno V D biotecnologie ambientali
Federico Gugliandolo V A Liceo scientifico, Sez. “S.Quasimodo”
Domenico Carbonaro V A Liceo scientifico, Sez. “S. Quasimodo”
Helene Arena V A Liceo scientifico, Sez. “S. Quasimodo”