Memoria e impegno per le vittime innocenti della mafia
“Libera” e le vittime di tutte le mafie
Ancora una volta il 21 marzo si è svolta in classe virtualmente la commemorazione delle vittime innocenti di tutte le mafie. Alle ore 11.00 abbiamo letto insieme ai nostri docenti i nomi di coloro che si sono opposti alla mafia, come il giudice Falcone, e di coloro che sono morti perché hanno visto o sentito qualcosa che non dovevano. Di questi ultimi spesso si dice che sono morti perché nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Ma sono le organizzazioni criminali ad essere sempre nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Al termine della lettura ci siamo collegati con la manifestazione di “Libera” nella piazza di Napoli.
Dal 1996, infatti, l’organizzazione “Libera” di Don Luigi Ciotti porta avanti questa iniziativa, accogliendo le parole di sconforto della madre dell’agente Montinaro ucciso nella strage di Capaci. In seguito, nel 2001, anche il Parlamento ha riconosciuto il 21 marzo come giornata nazionale per il contrasto a tutte le mafie.
Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, scuole, gruppi scout che ha come valori fondanti e obiettivi la legalità e la giustizia sociale.
Ogni anno viene simbolicamente scelta una città italiana come piazza principale e un tema dominante della manifestazione. Sono scelte città come Napoli, Catania, Palermo, Messina, Bari, luoghi di forte intensità mafiosa, affinché si sensibilizzi la popolazione. Quest’anno è stata scelta la città di Napoli con il tema “terra mia, coltura e cultura”. Terra mia si riferisce all’amore per il proprio mondo, non solo al luogo circoscritto in cui si vive. La coltura e la cultura apparentemente diverse si legano ad una sola parola, nutrimento della terra e della mente.
Cancelliamo la mafia e la mentalità mafiosa
Un giorno importante, quindi, per la nostra crescita, per diventare cittadini di uno stato democratico in cui le parole libertà, uguaglianza e giustizia non siano solo parole vuote. In questo giorno rendiamo onore alle vittime della mafia e rinnoviamo il nostro impegno per cancellare la realtà e la mentalità mafiosa. Un impegno che deve iniziare nella nostra vita quotidiana, nel rispetto della legalità anche per le mancanze che sembrano piccole e quasi innocenti, un esempio per tutte: il malcostume delle raccomandazioni.
Durante la pandemia la mafia usuraia ha colpito le famiglie economicamente più fragili, ha finto di aiutare, con il prestito, chi stava per perdere l’attività in cui aveva investito tutto. Ma chi c’è cascato adesso ha perso l’attività e la sua libertà, dipendendo da questi criminali senza alcuna via di scampo.
La mafia si evolve come la società, diventa acculturata, ma resta sempre crudele e ingiusta. Continua a spacciare, a dominare territori, si infiltra nella politica e nei lavori pubblici. E’ una mafia presente come nel passato ma più pericolosa e subdola perché silenziosa, ed è la mafia dei “colletti bianchi”, che non fa più stragi e omicidi eccellenti, ma continua a rimestare nella melma e nel sottobosco del vivere civile, alterando la vita democratica del Paese. Sempre più in periodi difficili la mafia agisce promettendo lavoro, sussidi e stabilità ai giovani e alle famiglie bisognose, ma in realtà assolda e schiavizza chi le crede. Ed è per questo che dobbiamo ricordare, comprendere tutto ciò che è avvenuto e avviene. Parlare dell’orrida e crudele realtà delle organizzazioni criminali per allontanare i più fragili, i più esposti…noi giovani.
Ilenia Adamo, III D Biotecnologie ambientali