Bigoressia: nuovo e inquietante disturbo alimentare
Nasce nel 2011 la bigoressia
I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono disturbi della nutrizione. Vi rientrano l’anoressia, la bulimia e l’obesità.
Solo dal 2011 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto come DCA un’altra patologia: la Bigoressia o Vigoressia. Le persone soggette a queste malattie hanno una distorsione della realtà relativa al proprio peso corporeo e all’utilizzo del cibo, considerato vero e proprio nemico, a volte da sfidare altre ancora da sconfiggere.
I DCA rappresentano una fitta trama di problematiche di tipo fisiologico, psicologico e sociale. È molta l’attenzione che oggi viene posta su questi disturbi. Molta, ma non ancora abbastanza.
Da anni le scuole organizzano eventi a cui partecipano professionisti sanitari del settore per svolgere la prevenzione primaria mediante l’informazione. Noi giovani che, sicuramente rappresentiamo la categoria più fragile e anche quella più esposta, possiamo così essere messi in guardia da tale pericolo.
Il bigoressico
Della bigoressia, però, solo adesso si inizia a parlare perché tra tutti i disturbi alimentari è senz’altro quello più infido in quanto più facilmente occultabile. Potrebbe addirittura confondersi con l’esempio migliore di uno stile di vita sano.
Colpisce soprattutto la popolazione maschile ma, si sta diffondendo anche tra le donne.
Il bigoressico è colui che ha “fame di grossezza”; è convinto di essere troppo esile e per questo segue una dieta ipercalorica caratterizzata da un elevato introito di proteine. Chi è affetto da questo disturbo cerca di adattarsi al modello di uomo “super muscoloso”.
Il raggiungimento di tale obiettivo prevede un rispetto ossessivo degli orari dei pasti, delle ore di sonno e di sedute di allenamento particolarmente stressanti per il corpo. A tutto ciò si aggiunge l’abuso di integratori, con una immotivata convinzione che questi possano accelerare il processo di crescita muscolare. Utilizzati anche i pre-work out, ovvero degli eccitanti a base di caffeina, che aumentano le prestazioni in palestra ma che per contro modificano anche l’umore. Dall’abuso di integratori a quello di sostanze dopanti il passo è breve. La loro assunzione ha, inoltre, ripercussioni sulla sfera psico-fisica. Limitandoci solo alla sfera fisica ricordiamo che sono causa di disturbi renali, epatici, cardiovascolari e possibile sterilità maschile. È questo uno stile di vita che crea dipendenza. Il bigoressico, infatti, non è mai contento dei risultati ottenuti e ciò comporta un aumento degli allenamenti e un’alimentazione sempre più squilibrata.
L’alimentazione si modifica in base all’obiettivo di sviluppare muscoli; durante i pasti il bigoressico assume grandi quantità di proteine. Però se costretto a mangiare fuori, ha il terrore dei cibi che non sono inclusi nella sua dieta.
A rischio gli adolescenti timidi, depressi o vittime di bullismo
Questa è una malattia che interessa soprattutto gli uomini tra i 25 e i 35 anni, in qualche caso anche quelli al di sopra dei 40 anni. Il rischio maggiore lo corrono, però, gli adolescenti timidi, depressi o le vittime di bullismo.
Le cause possono essere psicosociali e psicologiche. Psicosociali perché attraverso internet e i social vengono proposti dei modelli idealizzati di corpo muscoloso; mentre le cause psicologiche sono legate all’insufficienza di autostima e alla voglia di essere superiore agli altri. Una delle maggiori conseguenze è la solitudine poiché i bigoressici tendono ad allontanarsi dalla vita sociale. In genere, la persona affetta di vigoressia tende a concentrarsi su se stessa evitando qualsiasi contatto con la gente.
La prevenzione
Non è semplice prevenire questi tipi di disturbi. Sarebbe efficace diffondere delle informazioni e delle storie riguardanti coloro che questo nemico lo hanno conosciuto, combattuto e abbattuto, come per gli altri DCA.
Un metodo valido ed efficace è quello di organizzare eventi di informazione sia in ambito scolastico, che a livello sociale e digitale. La promozione di siti che aiutano ad equilibrare la nostra vita, mangiando sano e praticando sport, potrebbe essere un’altra soluzione.
Per risolvere questo disturbo bisogna, comunque, rivolgersi sempre a persone esperte e a psicologi; serve anche una grande dedizione e molta pazienza perché questo percorso richiede tempo. Non è semplice e molti soggetti fanno uso di sostanze chimiche, che per loro potrebbero essere delle “scorciatoie” sbagliate.
Sono molte le persone affette da disturbi alimentari con un vissuto sofferto e solitario. Per sostenere ed alleviare queste difficili situazioni, per prevenire l’insorgere di nuovi casi la Presidenza del Consiglio ha istituito la giornata nazionale del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi alimentari, che si celebra il 15 marzo. Ricordiamo infine che la prevenzione e la cura di questi disturbi rientrano tra i Livelli essenziali di assistenza (LEA) cioè tra le prestazioni garantite gratuitamente, o con il pagamento di un ticket, dal Servizio sanitario nazionale. Nell’ASP di Messina troviamo il Centro disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, interno al Dipartimento di Salute Mentale, che offre due livelli di assistenza: Ambulatorio e Centro Diurno.
Martina Caruso e Vanessa Carbonaro III L Biotecnologie sanitarie