La scuola, le prospettive per il futuro e l’informazione
Intervista al Dirigente scolastico Prof. Pietro Giovanni La Tona
Un’intervista corale
Intervistiamo il prof. Pietro Giovanni La Tona per conoscere meglio la nostra realtà scolastica e il ruolo svolto dal “Minutoli web”. Un’occasione unica per noi studenti dell’I.I.S. “G. Minutoli”: dialogare con il nostro Dirigente scolastico di politica scolastica, del futuro lavorativo e del nostro giornale.
È un’intervista corale la nostra, molte le domande e le curiosità da soddisfare. Qual è il ruolo di un Dirigente di una scuola vasta e complessa come la nostra? Quali prospettive professionali avremo dopo la maturità? Quanto il “Minutoli web” può rispecchiare i nostri interessi e le nostre opinioni? Ci sono tematiche per noi proibite?
Il Dirigente ha risposto a tutte le nostre domande, soddisfatto della nostra curiosità e del nostro interesse.
Minutoli, Quasimodo, Cuppari: tre realtà un’unica regia
Redazione: Cosa implica essere Dirigente di tre plessi, Minutoli, Quasimodo, Cuppari, ciascuno con tradizioni diverse?
Dirigente: Ricopro l’incarico di dirigente scolastico dell’Istituto Superiore Minutoli da quasi 13 anni. All’inizio la situazione dei tre plessi, caratterizzati da diverse storie e differenti indirizzi, ha costituito una grossa difficoltà. Condizioni strutturali disomogenee, necessità di attrezzature diverse per laboratori totalmente differenti. Fin dall’inizio ho posto come obiettivo principale quello di far diventare questa scuola un’unica entità. Ho cercato che fossero quanto più possibile omogenee dotazioni, tradizioni, procedure e, soprattutto, offerte didattico-formative.
Redazione: Una scuola multiforme come quella da lei diretta riesce ad avere un’unica identità?
Dirigente: In questi ultimi anni abbiamo lavorato in questa direzione e credo che oggi questo risultato sia più vicino. Sono stati effettuati importanti interventi di recupero edilizio di tutti i plessi. Tutti i locali della scuola sono stati messi a norma ed attrezzati tecnologicamente. Sono stati realizzati in ogni plesso moderni impianti sportivi; ciò perché è stata data a tutta la scuola un’unica regia ed un unico metodo di svolgimento dell’attività didattica.
L’apprendimento vincente
R: Di quali valori la Scuola deve essere portatrice?
D: La scuola, soprattutto in alcuni territori, è oggi il più importante baluardo di legalità e di socialità che possa offrirsi ai giovani. Essa è il luogo in cui ogni ragazzo/a diventa cittadino italiano ed europeo. In cui acquisisce la consapevolezza sociale, lo spirito critico, la padronanza dei vari linguaggi, utili a decodificare le informazioni di cui siamo costantemente bombardati. È il luogo in cui il giovane può costruire le proprie competenze professionali, quelle che gli consentiranno di essere pronto e competitivo. Capace poi di affrontare un mercato del lavoro sempre più arduo e tecnologicamente avanzato.
R.: Quali sono le metodologie e le strategie per un apprendimento vincente?
D.: Sono molte. Sicuramente quella che Minutoli, Quasimodo e Cuppari adottano costantemente perché ritenuta vincente, è considerare i nostri alunni parte integrante del nostro progetto. Seguirli personalmente, capirne le difficoltà ed i limiti, aiutarli a crescere sostenendoli senza giudicarli. Le attività laboratoriali, inoltre, costituiscono un nostro punto di forza. Avendo molti laboratori all’avanguardia, riusciamo a formare tecnici consapevoli delle strumentazioni che servono nel mondo del lavoro reale.
Prospettive per il futuro
R.: Secondo lei, quali possibilità professionali possono aprirsi a noi studenti dopo la maturità?
D: Questo dipende dai diversi indirizzi di studio.
I nostri diplomati al Liceo Scientifico hanno una forte preparazione e propensione per proseguire la loro formazione con gli studi universitari.
I diplomati al tecnico – economico, amministrazione e marketing, informatica e turismo del Quasimodo, possono inserirsi nel grande mondo delle consulenze aziendali, anche nel web. I tecnici in discipline turistiche possono puntare al settore turistico e dell’ospitalità. In Sicilia questo avrà una grande crescita dopo i rallentamenti dovuti al periodo pandemico.
Gli ex Geometri, ora tecnici in Costruzione ambiente e territorio, con la forte ripresa del settore edilizio, hanno le porte aperte in questo settore. Soprattutto ora con i bonus per la crescita energetica e gli investimenti del PNRR. Credo che tra qualche anno saranno richiestissimi proprio perché sarà difficile reperirli.
Salute e ambiente
D: I tecnici in chimica e biotecnologie sanitarie e ambientali, sempre al Minutoli, costituiscono da anni una grande risorsa per il settore sanitario. Soprattutto ora a causa della pandemia, questo settore necessita sempre più di personale specializzato, medico, paramedico e sanitario in genere. Anche le professioni mirate alla salvaguardia dell’ambiente sono in forte espansione a causa dell’inquinamento.
Al Cuppari, infine, i tecnici agrari posseggono gli strumenti per inserirsi proficuamente nel mondo del lavoro agro – industriale, biologico e viti-vinicolo. Nell’ultimo decennio, ed ora anche grazie ai finanziamenti del PNRR, ha avuto e sempre più avrà un’affermazione notevolissima.
Le regole di convivenza
R.: Quali sono gli obiettivi a lungo termine che si è prefisso e vuole realizzare?
D: Prima di finire il mio mandato professionale al Minutoli, Quasimodo, Cuppari, vorrei completare tutto ciò che abbiamo iniziato in termini di adeguamento, recupero strutturale, potenziamento tecnologico e di attrezzature, ma, soprattutto, vorrei riuscire a trasmettere, attraverso i docenti, a tutti i giovani che ci sono affidati, quelle corrette regole di convivenza e di rispetto che rendono migliore l’uomo ed il cittadino.
R.: Se avessimo ulteriore disponibilità di fondi pubblici, in cosa potremmo migliorare ancora la nostra scuola?
D: Come dicevo prima, ormai il percorso è tracciato, bisogna solo completare tutto ciò che abbiamo iniziato.
Il “Minutoli web”
R.: Che cosa pensa del nostro giornale e dell’importanza che può avere per dare voce alle nostre idee? Ha qualche suggerimento per migliorarlo?
D: Quando alcuni docenti, in particolare le Prof.sse Paone e Famà, mi hanno proposto questa iniziativa, sono stato molto felice. Ho sempre creduto nella comunicazione e penso che per comunicare bisogna innanzitutto acquisire i necessari strumenti di decodifica dei tantissimi messaggi di cui siamo circondati. Imparare a scrivere articoli di giornale implica la necessità di capire come funziona l’informazione. Un suggerimento? Imparate a scrivere, divertitevi a farlo, ma non dimenticate che prima di tutto bisogna leggere tanto ed imparare a comprendere la realtà che ci circonda.
R.: All’interno del nostro giornale siamo liberi di parlare delle tematiche che più ci toccano come omosessualità, bullismo e discriminazione?
D: Assolutamente si, ovviamente nel rispetto delle sensibilità altrui. Il rispetto dell’ “altro da noi” è la regola fondamentale del vivere civile. Solo quando l’avremo veramente e profondamente assimilato potremo definirci cittadini del mondo.
La conoscenza critica
R.: Secondo lei trattare l’argomento delle tossicodipendenze, includendo alcool e fumo, su “Minutoli Web“ potrebbe svolgere funzione di prevenzione e magari aiutare qualche studente?
D: Si, certamente. Fornire informazioni corrette sugli effetti dannosi di queste “dipendenze” aiuta tutti i nostri giovani studenti ad essere consapevoli dei rischi che corrono.
R.: Su quale argomento, secondo lei, dovremmo essere informati e sensibilizzati noi ragazzi?
D: Gli argomenti sono tanti e non si possono elencare tutti. Tuttavia esiste un metodo trasversale a tutti gli argomenti: è la “conoscenza critica”. È la capacità di acquisire gli strumenti che ci permettono di capire ed affrontare anche le cose su cui non siamo stati informati. Non possiamo conoscere tutto, ma possiamo imparare il metodo giusto per decodificare ciò che man mano ci capita. Questo metodo ce lo può dare innanzitutto la scuola, se ne comprendiamo l’importanza e ne utilizziamo gli insegnamenti.
R: Cosa prova quando dei ragazzi vengono mandati da lei per essere puniti?
D: Penso di aver fallito. Penso che la scuola abbia fallito, perché non è riuscita a far capire a quel ragazzo l’importanza dell’istruzione, del rispetto delle regole. Non gli ha fatto capire l’opportunità che la società gli sta dando per la sua crescita umana e professionale. Mi spiace molto dover emanare provvedimenti disciplinari. Purtroppo, talora, sono inevitabili e qualche volta sono anche utili per l’interessato che capisce di aver sbagliato e muta atteggiamento.
Risposte chiare e concise. Risposte che ci danno l’opportunità di comprendere quanto sia importante studiare, conoscere, saper vivere con gli altri nel rispetto delle regole. E comprendiamo quanto la nostra scuola lavori in questa direzione.