Il Natale è tempo di gioia
Il Cronografo dell’anno 354, antico calendario miniato, attesta l’esistenza a Roma di questa festa al 25 dicembre che corrisponde alla celebrazione pagana del solstizio d’inverno. Il termine italiano “Natale” deriva dal latino cristiano Natāle(m), per ellissi di diem natālem Christi (“giorno di nascita di Cristo”) a sua volta da latino natālis derivato da nātus (“nato”), participio perfetto del verbo nāsci (“nascere”).
Nei vangeli non troviamo la data di nascita di Gesù, essi ci raccontano solamente l’evento della Natività di Gesù, il Figlio di Dio, a Betlemme. Da quanto detto sopra si comprende subito, come la data del 25 dicembre sia stata scelta in un secondo momento dalla Chiesa. Una scelta figlia del processo di evangelizzazione ormai avviato da alcuni secoli!
Il Natale così come lo festeggiamo noi oggi è frutto di un percorso storico che ha attraversato diverse nazioni (Italia, Gemania, Inghilterra, America) che lo ha arricchito di significati e tradizioni, come ad esempio il presepe (nato a Gubbio con San Francesco di Assisi), l’albero natalizio (introdotto in Germania nel 1611 dalla Duchessa di Brieg) e Babbo Natale (Personaggio ispirato a San Nicola, un vescovo greco del III secolo associato allo scambio di doni nel periodo di dicembre).
Il Natale ha un fascino che coinvolge ed attira credenti e non. È un tempo speciale dentro il quale siamo più attenti agli altri. Attenzione e affetto che vengono dimostrati da doni e tempi di festa e condivisione.
Ma il Natale ha un senso ancora più profondo e se ci lasciamo illuminare da esso, riusciamo a scorgerlo.
Un Natale di cambiamento
Per questo Natale regaliamoci la possibilità di cambiare, di migliorare.
Oggi a noi è richiesto solo un piccolo sforzo, fare quel tratto di strada che separa la nostra vita e la nostra storia, da quella luminosa stalla. Per comprendere che la serenità e la gioia abitano nelle cose piccole e semplici, bisogna fare questo tratto di strada.
Se siamo nella tristezza o nello sconforto, se abbiamo perso speranza e fiducia, se stentiamo a credere che è ancora possibile amare o tornare ad amare, se siamo legati a potenza e ricchezza, se stentiamo a perdonare o a riconciliarci, il Natale è l’occasione giusta per tornare alle cose essenziali e vere della vita, come l’amore, il perdono, il sorriso, una semplice presenza, un sussurrato ti voglio bene.
Sia per tutti un Natale di rinascita
Mettiamoci in cammino, andiamo alla stalla di Betlemme dove ci attende il piccolo Gesù!
Viene a dire a ciascuno che l’amore è più vivo che mai, che la speranza vince sulla sfiducia, che la gioia è possibile anche nelle difficoltà del nostro quotidiano, che possiamo farcela, che possiamo ricominciare, che nulla è finito o perso o concluso.
Quante belle cose ha da dirci Gesù, allora mettiamoci in cammino e giunti alla grotta lasciamo che Maria lo ponga tra le nostre braccia per accoglierlo nella nostra vita.
Mettiamo sotto L’albero della vita nuovi sorrisi da scartare, nuovi abbracci per riscaldare, nuove gentilezze per illuminare.
Questo Natale scartiamo quel desiderio che teniamo chiuso da tanto tempo. Regaliamo tempo a chi amiamo, regaliamo attenzioni e presenza.
Regaliamoci un messaggio di bene, di quelli che ci cambiano la vita, di quelli che ci riempiono il cuore di gioia. Di quelli che Dio ha scritto nella Bibbia: tu sei prezioso ai miei occhi. Tu sei degno di stima. Non temere io sono con te. Pace a voi…
Mettiamoci al lavoro, Natale si avvicina.
Sia per tutti noi giorno di rinascita.
Buon cammino e Buon Natale.