Il Natale tra religione e tradizione
Un giorno di gioia
Il Natale celebra la nascita di Gesù. Si festeggia il 25 dicembre ed è una ricorrenza religiosa e culturale. Il giorno di Natale è un giorno di gioia e di scambi di doni. Molti cristiani la notte del 24 si recano in chiesa per “assistere” alla nascita del Signore. Sono tanti anche i non cristiani che amano questa festa.
Le origini
Tra il 21 e il 25 dicembre ricorreva anche un’importante festività pagana, il solstizio d’inverno che veniva chiamato “Nascita del Nuovo Sole”. Ma in questo periodo i romani celebravano tante altre ricorrenze legate al mondo contadino. I Saturnali, ad esempio, in onore di Saturno, dio dell’agricoltura, erano una grande occasione per i proprietari di terre. Questi, infatti, potevano mostrare la loro magnanimità facendo dei doni ai loro schiavi. Tale tradizione potrebbe collegarsi al consueto scambio di doni che avviene ancora oggi proprio nel giorno di Natale.
Siamo tutti più buoni e più uniti
Si dice che nel giorno di Natale si è più buoni. Del resto ci sono molte occasioni che potrebbero rendere il periodo natalizio fenomenale. È il momento in cui si fa il presepe o si addobba l’albero. Questa è spesso l’occasione perché le famiglie si riuniscano. I bimbi, aiutati da genitori e nonni, si divertono a decorare l’albero con luci e palline colorate, a mettere i pastorelli insieme agli animali intorno alla capanna di Gesù. Oggi anche nelle scuole molti alunni sono coinvolti negli addobbi natalizi.
Cosa rappresenta il presepe
Il presepe pare sia stato inventato da san Francesco d’Assisi. Nel 1223 il santo avrebbe rievocato la nascita del Salvatore attraverso una rappresentazione vivente dell’evento. Il presepe, infatti, altro non è che la raffigurazione della nascita di Gesù. Immortala il momento in cui il bambinello è nella capanna col bue e l’asinello, in braccio alla mamma Maria (o dentro la culla) e confortato dallo sguardo di Giuseppe. Da lontano arrivano i re magi con i loro doni da dare al nuovo re. Melchiorre, il più anziano dei tre, porta l’oro, Gaspare, il più giovane, dona l’incenso, Baldassare, il re magio con la pelle scura, ha la mirra. I pastori, i contadini, gli animali, tutti attorniano la capanna per renderla ricca d’amore. In alto brilla la stella cometa che ha guidato i re magi.
Che significato ha l’albero?
Non credo che molti sappiano il significato dell’albero di Natale.
L’abete è un albero sempreverde, per questo gli antichi pagani lo hanno preso come simbolo di immortalità. I cristiani, poi, lo hanno voluto come emblema di Gesù. Nella Bibbia si racconta che Dio ha voluto porre nel giardino dell’Eden l’abete “albero della vita”, intorno al quale l’umanità poteva ritrovare il perdono.
Quindi l’albero di Natale simboleggia speranza, vita, perdono. La sua forma a triangolo rappresenta la trinità. Le luci che amiamo porre intorno al nostro abete indicano sicurezza, energia e brillantezza.
Nel cuore dell’inverno, con i giorni più corti dell’anno troviamo, dunque, la festa più luminosa per il nostro cuore. Festa di speranza e di rinascita.
Buon Natale a tutti
Roberto Magno II D Chimica, materiali e biotecnologie