Un cortometraggio in ricordo di Omayma Bengaloum
Il cortometraggio
Gli alunni delle classi quarte del Quasimodo, Minutoli e Cuppari hanno assistito presso il cinema LUX di Messina, alla proiezione del cortometraggio ” OMAYMA-Orme del tempo” realizzato dal regista Fabio Schifilliti vincitore di tantissimi premi in Italia, tra cui il prestigioso “Ettore Scola”. La proiezione del corto con successivo dibattito e commento del regista è stata un’interessante iniziativa dei Lions Distretto Lions 108yb Sicilia.
Il film racconta la storia di Omayma Benghaloum, mediatrice culturale tunisina uccisa a Messina dal marito nel settembre 2015. La narrazione mantiene toni delicati e il femminicidio si intuisce solo attraverso scene del conflitto e della sofferenza interiore della protagonista. Si fa ricorso a continui salti temporali, uno spostamento della narrazione tra passato e presente. Omayma bellissima e sorridente in Tunisia, donna con gli occhi tristi in Italia. L’alternarsi di scene da un passato spensierato ad un cupo presente non solo lascia intuire la tragedia ma addirittura la sottolinea senza che il film perda il suo tono poetico.
Il dibattito
Dopo la visione del cortometraggio, che tra l’altro è stato girato nella nostra città, tra Il lago di Ganzirri e il porto, nella stessa sala del cinema ha avuto inizio un dibattito animato dalla Dott.ssa Rosa Torre, socia del Lions Club Thyrrenum di Messina, alla presenza del regista Fabio Schifilliti, del produttore Francesco Torre. Interessanti gli interventi dell’avv. Giuseppe Vadalà Bertini e del Dott Angelo Fabio Costantino, psicologo e psicoterapeuta già garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Messina.
Durante il dibattito, il regista insieme ai relatori, ha avuto modo di rispondere alle domande poste da molti alunni e docenti, chiarendo cosi ogni loro dubbio e lanciando un forte e chiaro messaggio: cogliere qualsiasi segnale di violenza all’interno delle relazioni, avendo sempre il coraggio di parlarne. É stata sicuramente una giornata interessante, uno spunto per riflettere sul bisogno di educare al rispetto di sé e dell’altro.
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