“Esserci festival”: il volontariato per cambiare il mondo
Costruiamo il futuro
È giunto alla seconda edizione “EsserCi festival. Il volontariato che c’è”, importante evento realizzato e promosso dal CESV in collaborazione con il Comune di Messina.
Il 5 e 6 dicembre del 2024 all’insegna del significativo titolo “Costruiamo il futuro” le associazioni di volontariato messinesi hanno dato vita, nelle sedi di Palazzo Zanca e Santa Maria Alemanna, ad incontri, dibattiti, tavole di “contaminazione” culturale e laboratori per ragazzi su quattro fondamentali tematiche: benessere, pianeta, creatività e persone.
L’Istituto Minutoli ha partecipato nella giornata di apertura dei lavori con due classi della sezione “S. Quasimodo”, la IV B Liceo scientifico e IV C/E Turismo e AFM.
L’incontro è iniziato con i saluti e i ringraziamenti istituzionali da parte dell’assessora Alessandra Calafiore ed il vicepresidente del CESV di Messina, Ennio Marino.
Accanto agli ultimi
Ha aperto il convegno, presentata dalla giornalista Alessandra Serio, Maura La Greca, esperta di comunicazione e di Social media e responsabile del settore comunicazione e marketing dell’Antoniano/Zecchino d’Oro. Sì è presentata dicendo di aver sempre avuto un sogno, quello di cambiare il mondo. La via per realizzare il suo sogno adesso è “dare voce a chi non fa rumore” ed è per questo che ha deciso di assistere gli ultimi, gli emarginati, quelli che vivono accanto a noi, nelle nostre città ma che noi fingiamo di non vedere: i senzatetto.
Le persone e la pace
Dopo la significativa testimonianza di Maura la Greca, l’intervento di Simone Tempia, scrittore bergamasco, che ha esposto una presentazione dal titolo “persone/pianeti” in cui ha sottolineato l’importanza delle parole e delle opinioni, che ci rendono PERSONA: «l’individuo è persona quando parla, agisce e si fa sentire dalla società. Persona è coraggio di parlare»; infine ha spiegato l’importanza della parola che lui ha definito la più difficile di tutti, la parola PACE che è «creare la quiete, creare legami, perciò non c’è pace nella solitudine».
Un dottore a servizio dei più fragili
Particolarmente Commovente è stata la testimonianza del Dott. Pietro Bartolo, Deputato del Parlamento europeo. Laureato in Medicina e Chirurgia, Bartolo ha speso il suo tempo a supporto dei migranti che arrivavano nei porti della sua isola, Lampedusa. Questo la sua missione per ben 30 anni. Ha visto arrivare migranti in fin di vita e spesso morti. È riuscito a salvare molte vite ma, purtroppo, ha dovuto effettuare altrettante autopsie.
Nei suoi tanti anni di servizio ha visto cambiare molte cose, tra cui le barche su cui arrivano i migranti, sempre meno attrezzate e più fatiscenti, sempre più simili a delle zattere e di conseguenza più pericolose. Dopo la strage di Lampedusa, avvenuta il 3 ottobre del 2013, ha visto diffondersi una malattia che colpisce esclusivamente le donne che, obbligate a stare nelle parti più interne degli scafi per proteggere i bambini che portano con sé, restano a contatto prolungato con gli effluvi tossici della benzina che si deposita sul fondo dei barconi, intossicandosi gravemente.
Tra i tanti racconti di vita e di morte uno mi è rimasto particolarmente impresso: il salvataggio in extremis di una ragazza che era stata già data per morta e abbandonata in mezzo ai cadaveri. Solo la determinazione del brillante medico, che ha controllato insistentemente e con attenzione il battito cardiaco della giovane ed è riuscito ad avvertire delle lievissime pulsazioni, ha cambiato il destino della ragazza che è stata ricoverata in terapia intensiva e si è così salvata.
Alla fine del suo toccante discorso l’appassionato e coraggioso dottore ha pronunciato una frase molto forte, riguardante il suo operato e ciò che realmente avrebbe voluto fare: «mi sono specializzato in ostetricia sognando di dare la vita e invece mi sono trovato a lavorare con la morte».
Don Luigi Ciotti
Altrettanto emozionante è stato l’incontro con l’ultimo relatore della mattinata: Don Luigi Ciotti che ha dedicato la sua vita al contrasto alle mafie. Fondatore del gruppo Abele per il recupero dei tossicodipendenti, nel 1995 ha creato Libera, rete di associazioni per il contrasto a tutte le mafie. L’impegno di Libera si estende dall’educazione alla legalità alla gestione dei beni confiscati alle associazioni criminali.
Dobbiamo a Don Ciotti e a Libera uno dei più importanti momenti di commemorazione delle vittime di mafia: la lettura, il 21 marzo in contemporanea in tutte le piazze di Italia, dei nomi delle vittime affinché nessuno sia dimenticato e si rafforzi dentro di noi la volontà e l’impegno per una società giusta.
Assistenza ai senza tetto, soccorso ai migranti, lotta alla mafia sono alcuni dei numerosi volti del volontariato che crede nella centralità della persona. Unico il messaggio che queste testimonianze ci hanno trasmesso: aiutare gli altri e agire per migliorare il mondo che ci circonda è la via fondamentale per trovare noi stessi.
Sofia Bruschetta IV B Liceo scientifico Sezione “S. Quasimodo”