Vi presento Elena di Troia

La donna più bella del mondo
Elena di Troia (o Elena di Sparta?) è una figura leggendaria della mitologia greca, ricordata per la sua bellezza straordinaria e per il ruolo fondamentale che ha avuto nella guerra di Troia. È considerata la donna più bella del mondo ed è diventata il simbolo del desiderio e del conflitto.
La sua storia è raccontata principalmente nei poemi epici di Omero, l’Iliade e l’Odissea.
Chi era Elena
Elena era figlia di Zeus e di Leda, regina di Sparta. Il padre degli dei si trasformò in un cigno per sedurre Leda, e da questa unione nacque Elena. Alcune versioni della leggenda raccontano che Elena sia nata da un uovo deposto da Leda.
Matrimonio e rapimento
Elena era sposa di Menelao, re di Sparta, con cui aveva avuto una figlia, Ermione. Paride, il giovane figlio di Priamo, re di Troia, vedendola, se ne innamorò.
Il mito racconta che Paride, al matrimonio di Peleo e Teti, fu costretto a scegliere tra le dee Era, Atena e Afrodite. Tutte e tre gli promisero un dono e lui scelse Afrodite, che gli aveva promesso l’amore della donna più bella del mondo, Elena. Paride, allora la rapì (o la sedusse, a seconda delle versioni) e la portò a Troia, scatenando così la guerra che durerà dieci anni. Alla fine la città fu distrutta grazie all’inganno del cavallo.
La bellezza femminile
Elena è spesso vista come la femme fatale. Per alcuni rappresenta la donna ideale, mentre per altri è la donna che causa conflitti e tragedie. Il canone di bellezza femminile è vincolato all’ideale della bellezza fisica riconosciuto dalla società. Tale bellezza è strettamente legata all’epoca e alla situazione economica e sociale di un popolo.
Oggi l’identità femminile si pone in modo totalmente diverso rispetto a quanto accadeva in passato: le donne subiscono la forza dei modelli che arrivano da tv, cinema, internet e il 90% di esse, infatti, vorrebbe cambiare almeno una parte del proprio corpo. Infatti la bellezza non si fonda quasi più su un’immagine globale del corpo. Il culto di sé della donna è strutturalmente spezzettato: ragazze, donne mature, anziane si guardano “a pezzetti”. Questo tipo di narcisismo è legato al codice della bellezza femminile, che si basa sui paragoni con le altre donne e con i modelli, sull’osservazione scrupolosa del fisico e con la valutazione precisa di tutte le sue parti.
La bellezza continua ad essere un attributo, un valore specifico della femminilità, ammirato, incoraggiato, esibito quanto più è possibile proprio dalle donne.
Giorgia Di Stefano I A Quadriennale Turismo Sezione Quasimodo