Esserci festival: protagonista il volontariato
CESV
Partecipazione e grande entusiasmo per l’evento “EsserCi festival-il volontariato che c’è”.
Alla manifestazione, organizzata il 1 Dicembre al Palacultura, c’eravamo anche noi della IV L Biotecnologie sanitarie. I temi affrontati sono stati tanti e molto importanti: tutela dei migranti, discriminazione di genere e violenza sulle donne, sport, intelligenza artificiale e LGBTQ+.
Le attività, promosse dal CESV in collaborazione con il Comune di Messina, prevedevano proprio nella prima mattinata ben quattro tavole di contaminazione culturale.
Inclusione e sport
Il primo tema affrontato é stato quello della mancanza di fondi europei destinati ai paesi stranieri per gestire e regolare i flussi migratori.
Tuttavia, nonostante i rischi, le difficoltà e i problemi, ciò che anima tanti rifugiati è la speranza di una vita migliore. Per questa ragione l’accoglienza deve essere sempre garantita, soprattutto, ai minori non accompagnati, gli under 18, i quali ospitati nei centri di accoglienza entrano, da subito, in contatto con gli assistenti sociali che cercano in tutti i modi di aiutarli a integrarsi in una nuova realtà diversa dalla precedente. Ma come sappiamo la gente senza conoscere il loro passato tende ad emarginarli e in molti casi fa anche fatica ad accoglierli.
Rimanendo sempre sul tema integrazione ha preso la parola, il presidente UISP Messina, Santino Cannavò, che ha parlato dello sport inclusivo e di come questo è e deve essere, per tutti, strumento di inclusione e coesione sociale, visto che, lo sport educa a superare, soprattutto, le barriere dell’indifferenza. Il suo discorso si è, poi, concluso con una frase di Nelson Mandela “non sono gli altri a includerci ma dobbiamo essere generosi personalmente”.
Di sport e inclusione ha parlato anche Simona Cascio, capitano della squadra di basket non udenti, che ha raccontato la sua storia e le insicurezze legate alla sordità e ha fatto esplicitamente riferimento a quando veniva esclusa a causa delle protesi evidenti alle orecchie. Accogliere le persone con disabilità significa permettergli di confrontarsi con i propri limiti, aiutarli a superarli e migliorare le loro capacità di integrazione. Bisogna, per questo, considerare la loro disabilità un valore aggiunto.
Reale, virtuale e IA
È conoscenza comune che i social, come Facebook, Twitter, Whatsapp ed infine Tik Tok, si siano evoluti nel corso degli anni. L’obiettivo iniziale era quello di diffondere nella rete i traguardi raggiunti e condividere dei momenti personali.
A parlarcene è Giuseppe Arrigo (founder Ardeek) che spiega come la situazione ci è sfuggita invece di mano, in quanto tutte le persone che hanno account social vi passano più di 2 ore e 45 minuti al giorno e a dimostrarlo sono proprio le statistiche. Vengono pubblicate un’infinità di informazioni che é difficile verificare, per questo motivo si tende ad avere una visione distorta e falsata della realtà.
Spesso i post che vediamo con i nostri telefonini non sono altro che contenuti creati ad arte con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Un’alterazione costante della realtà che ci induce a pensare che tutto quello che vediamo sui social sia la normalità. Tutti noi condividiamo senza problemi i nostri momenti della giornata ma bisogna avere la consapevolezza e la conoscenza di ciò che c’è sui social senza lasciarsi condizionare.
La mattinata si è conclusa, infine, con una riflessione sui diversi volti della violenza, un fenomeno universale che purtroppo non conosce confini culturali e che rappresenta, senza dubbio, una tra le più profonde violazioni dei diritti umani.
La tutela della libertà e l’educazione al rispetto rimangono, infatti, gli assi portanti per costruire e dar vita ad una comunità inclusiva e civile “ la libertà è tale solo se è di tutti”.
Giada Balsamo IV L Biotecnologie sanitarie