Nobel per la pace 2024: un monito per l’umanità

Di speranza e pace è il messaggio dell'associazione  "Nihon Hidankyo"
“Ananke”-Illustrazione di Sofia Basile IV B Liceo scientifico Sez. “S. Quasimodo”
Hiroshima e Nagasaki

Quest’anno il premio Nobel per la pace è stato attribuito all’organizzazione giapponese antinucleare “Nihon Hidankyo” «per i suoi sforzi a favore di un mondo libero dalle armi nucleari».

Questa associazione, fondata dai sopravvissuti ai bombardamenti nucleari statunitensi di Hiroshima e Nagasaki del 1945, nasce soltanto dieci anni dopo, nel 1956: durante gli anni di occupazione statunitense del Giappone era, infatti, vietato parlare e scrivere di quei tragici giorni.

L’Organizzazione Nihon Hidankyo

Dopo il test con armi termonucleari condotto dagli Stati Uniti nell’atollo di Bikini (1954), appare chiaro che non è più possibile tacere: malgrado i morti durante la guerra e l’assurdità del ricatto atomico con la corsa agli armamenti, le superpotenze mondiali non tornano indietro e anzi continuano “test” atomici che provocano danni smisurati alle persone e all’ambiente.

A questo punto i sopravvissuti ai bombardamenti atomici si organizzano e diventano testimonianza vivente della tragedia di Hiroshima e Nagasaki: inizia così il racconto della luce abbagliante che 79 anni fa ha ucciso in un lampo 160.000 persone e dell’orrore della pioggia nera che nei giorni successivi ha causato altri 200.000 morti. Negli anni a venire continuano le denunce dei casi di tumori, di leucemie, di feti deformati a causa degli effetti di quei terribili bombardamenti.

La rivincita morale degli hibakusha

Il movimento antinucleare dei sopravvissuti, hibakusha per i giapponesi, nasce, quindi, dalla necessità di far conoscere al mondo intero i devastanti effetti dell’uso degli armamenti atomici. Far capire perché queste armi non debbano più essere usate e cessino di esistere e di essere fabbricate è l’occasione di riscatto e rivincita morale per tutti i sopravvissuti. Una missione importante che i membri dell’organizzazione svolgono da quasi 80 anni con passione ed impegno.

Negli anni le persone legate all’organizzazione sono andate in giro per il mondo a spiegare e raccontare i motivi per cui le bombe nucleari debbano essere abolite e mai più utilizzate, testimoniando orrori visti e vissuti.

Un riconoscimento meritato, dunque, il Nobel per la pace conferito all’organizzazione “Nihon Hidankyo”, ma del tutto inaspettato, e ancora una volta il Comitato di Oslo ha sorpreso l’opinione pubblica mondiale. Le candidature più gettonate erano infatti l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA), la Corte internazionale di giustizia o il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres; a seguire, infine, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

In questo momento della storia umana

Eppure il messaggio che il Comitato ha inviato è chiaro e inequivocabile. È un monito ai potenti del mondo e all’umanità intera a non dimenticare perché ciò che è avvenuto potrebbe avvenire ancora. La memoria collettiva è importantequesto ci ha detto il comitato norvegese quest’anno.

Verità e riconoscenza per l’attività dell’organizzazione sono dunque alla base del Nobel per la pace 2024.

Scrive così il Comitato di Oslo nella motivazione: “In questo momento della storia umana, vale la pena ricordare a noi stessi cosa sono le armi nucleari: le armi più distruttive che il mondo abbia mai visto. Si desidera onorare tutti i sopravvissuti che, nonostante la sofferenza fisica e i ricordi dolorosi, hanno scelto di usare la loro costosa esperienza per coltivare speranza e impegno per la pace”.

Coltiviamo dunque tutti la speranza e l’impegno per la pace, questo è il messaggio che deve arrivare dritto al cuore e alla mente di ognuno di noi.

Anna Calveri II A Liceo scientifico Sez. “S. Quasimodo”

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