Vi presento Clitemnestra
Clitemnestra figlia di Leda
Figlia di Tindaro e di Leda, Clitemnestra è una delle sorelle di Elena di Troia e dei dioscuri Castore e Polluce.
In prime nozze ha sposato Tantalo con cui ha avuto un figlio. Sia il marito, però, che il bimbo ancora in fasce vengono uccisi da Agamennone. Clitemnestra viene poi costretta a sposare l’assassino. Da quel matrimonio nascono quattro figli: Ifigenia, Oreste, Elettra e Crisotemi.
Il sacrificio di Ifigenia
L’infelicità della donna accanto ad Agamennone acuisce quando il marito acconsente al sacrificio della loro primogenita, affinché la flotta achea possa salpare alla volta di Troia. Solo così l’ira della dea Artemide, arrabbiata per la tracotanza dell’eroe, si placherà.
Clitemnestra in quell’occasione è stata ingannata. Ha accompagnato lei stessa Ifigenia presso gli Achei, convinta che sua figlia stesse andando a sposare Achille. Era del tutto ignara che Ifigenia, invece, sarebbe stata sacrificata.
Se il sacrificio è realmente avvenuto o la giovane è stata salvata da Artemide non è dato sapere, ma sicuramente Clitemnestra rimarrà nella convinzione che la figlia sia stata uccisa.
La vendetta
A questo punto ci sembra comprensibile che Clitemnestra provi un feroce astio nei confronti di Agamennone e desideri vendicarsi. Mentre il marito è in guerra, dunque, istaura una relazione extraconiugale con un cugino di lui, Egisto.
Agamennone, rientrato dai dieci anni di conflitto, viene ucciso dai due amanti, che poi, però, saranno uccisi a loro volta da Oreste ed Elettra per vendicare il padre.
Il nome Clitemnestra
Il nome Clitemnestra potrebbe derivare da klutos, celebre, e mestor, cospiratrice”. A lei è dedicato il nome dell’asteroide del nostro sistema solare, posto tra le orbite di Marte e di Giove, scoperto nel 1877.
Il delitto d’onore
Clitemnestra ha sicuramente un destino crudele e, proprio come le sue sorelle, anche lei (per volere di Afrodite e per un errore del padre) dovrà sposarsi più volte, diventando adultera, e dovrà soffrire per le gesta compiute dai mariti. La sua situazione rivela ancora una volta la condizione di sottomissione della donna.
Non è necessario, però, scomodare i miti del passato per sottolinearlo.
Non dimentichiamo che fino al 1981 in Italia esisteva il “delitto d’onore”, che stabiliva che, se una donna sposata fosse stata colta in flagrante dal marito mentre lo tradiva e questi l’avesse uccisa, l’assassino sarebbe stato punito con la reclusione da tre a sette anni e poi sarebbe stato nuovamente a piede libero. Ciò valeva pure se a essere trovate a letto col fidanzato, prima quindi di essere sposate, fossero state la figlia o la sorella dell’assassino.
Art. 587 “Omicidio e lesione personale a causa di onore”
“Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni”.
Riduzione della pena, dunque, per un assassino che dalla legge era giustificato perché aveva commesso quell’atto per difendere l’ onore suo e della propria famiglia.
Oggi il delitto d’onore si chiama femminicidio!
Giovanna Allia I A Quadrimestrale Turismo