La rivoluzione di Coco Chanel e il potere indiscusso della moda

lo stile Coco Chanel
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Moda e identità

La moda condiziona non solo il nostro modo di vestire ma anche il nostro modo di essere, crea tendenza, attraversa la storia e la caratterizza. Emblematica di tutto ciò è la definizione che ne ha dato Coco Chanel: “La moda è nel cielo, nelle strade, la moda ha a che fare con le idee, il modo in cui viviamo, ciò che accade”.

Ogni epoca ha il suo stile

Sempre in continua evoluzione, la moda si trasforma, cambia anno dopo anno, ogni epoca ha avuto il suo stile legato ai gusti della società del tempo, riflettendo i valori e gli ideali del momento.

Basti pensare all’autentica rivoluzione che è avvenuta nella moda femminile nei primi anni del secolo scorso. sul finire della Belle Époque, la stilista Coco Chanel libera le donne dai rigidi corsetti e dagli abiti ingombranti. Introduce uno stile minimalista, elegante e funzionale, ispirato alla moda maschile e caratterizzato da linee semplici, tessuti comodi (come il jersey) e colori neutri. Il suo tubino nero (le petite robe noire), i tailleur in tweed, le perle e la borsa a tracolla sono diventati icone di eleganza senza tempo. Dall’intramontabile tubino nero alla minigonna di Mary Quant così la moda ha contribuito a rafforzare l’immagine di una donna attiva, impegnata, vestita con abiti comodi ed essenziali.

Noi adolescenti

La moda influenza soprattutto gli adolescenti che devono ancora consolidare certezze sul proprio “io” e l’autostima. I ragazzi si affidano all’omologazione per nascondere paure, insicurezze, disagi, per sentirsi parte di un gruppo seguendo le tendenze del momento. Se la moda in passato è stata un supporto soprattutto per le donne, oggi gli adolescenti, in particolare le ragazze, vengono costantemente giudicati per il loro modo di vestire non consono al contesto in cui si trovano. 

Ma è davvero ciò che indossiamo quello che ci rappresenta? O forse è la società che ci impone delle regole da seguire? Non siamo liberi di vestirci come vogliamo perché giudicati. Dovremmo tornare in quegli anni in cui non si aveva paura di vestire liberamente, in modo da esprimere senza inibizioni il nostro vero io e di conseguenza stare veramente bene con noi stessi.

Nancy russo II A Liceo scientifico Sez. Quasimodo

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