Energia nucleare, un’opzione controversa

Ritorniamo al nucleare?
Con il conflitto tra Russia e Ucraina, si è riaperto in Italia il dibattito sul nucleare. La crisi energetica, provocata dallo scoppio della guerra, ha causato un aumento del costo del gas che ha riportato l’inflazione a due cifre. L’aumento dei prezzi dell’energia elettrica preoccupa e mette in difficoltà gli italiani. Nonostante la richiesta di energia sia calata del 1,3% rispetto al 2023, le energie rinnovabili riescono a soddisfare solo il 40% del fabbisogno italiano. La maggioranza del popolo italiano, si è espressa ben due volte in passato, con i referendum del 1987 e del 2007, dichiarandosi contro l’utilizzo del nucleare. Eppure, ancora un volta ci poniamo la fatidica domanda: nucleare si, nucleare no. Quale posizione assumere? Proviamo innanzitutto ad avere un’opinione consapevole e non dettata dall’emotività del momento.
Fusione e fissione nucleare
Cosa è l’energia nucleare? Possiamo dire che è ogni energia prodotta da trasformazioni avvenute nei nuclei atomici. Esistono due procedimenti: la fusione e la fissione. Nella fusione, che è la reazione che avviene nelle stelle, due nuclei si uniscono per formane uno più pesante, liberando energia; nella fissione, al contrario, un nucleo si divide in due più leggeri, emettendo energia. Allo stato attuale solo la fissione nucleare è fonte di energia controllata, la fusione, invece, che risolverebbe il problema delle scorie e sarebbe una fonte potenzialmente illimitata, non è ancora riproducibile artificialmente anche se numerosi sono i progetti di ricerca in tal senso.
Vantaggi
Consideriamo, dunque, soltanto i pro e i contro dell’energia da fissione nucleare. Un aspetto positivo riguarda il suo ridotto impatto ambientale, Infatti, le emissioni di CO2 sono molto basse. A questo bisogna aggiungere che il poter disporre dell’energia proveniente da una centrale nucleare riduce la dipendenza dal gas e dal petrolio provenienti da Stati esteri e i cui prezzi, come ben sappiamo, sono alti.
Le centrali sono in grado di produrre enormi quantità di energia: un’unica centrale può soddisfare il fabbisogno di un’intera città. Proseguendo con i pro, un altro dato rilevante è il basso costo della produzione energetica, del mantenimento delle centrali e, cosa da non sottovalutare, l’opportunità di nuovi posti di lavoro.
Criticità
Tutto questo però non basta ad allontanare le paure legate all’energia nucleare. Le conseguenze disastrose degli incidenti di Chernobyl nel 1986 e di Fukushima nel 2011 sono ancora ben presenti nella nostra memoria collettiva. Ma al di là della paura, altre sono le problematiche legate al nucleare. Ad esempio il problema della gestione delle scorie nucleari e dei rifiuti radioattivi, molto pericolosi per la salute e l’ambiente, è lontano dall’essere risolto. La difficoltà nell’individuare luoghi adatti alla costruzione di una nuova centrale e i costi iniziali particolarmente alti sono ulteriori problemi che attendono una soluzione, inoltre le centrali nucleari rappresentano possibili obiettivi nel caso di attacchi terroristici e l’energia nucleare, per quanto pulita, non è rinnovabile, perché per produrla sono necessari combustibili come l’uranio e il plutonio.
Negli ultimi anni, comunque, la ricerca ha fatto grossi passi in avanti. In programma c’è l’utilizzo di reattori modulari avanzati, Small Modular Reactor o SMR (nucleare di III generazione) e gli Advanced Modular Reactor o AMR (IV generazione), che possono anche avere dimensioni talmente ridotte da essere chiamati “microreattori”.
La percezione degli italiani
La scelta, tuttavia, del nucleare come fonte energetica rimane un’opzione controversa, con divergenti opinioni sulla sua sostenibilità e sul suo ruolo nel futuro energetico. Diversità di opinioni ed incertezze degli italiani emergono evidenti nel sondaggio curato dall’edizione tecnico-scientifica dell’istituto di ricerca SWG nel 2024. Da questo sondaggio è risultato che la maggior parte degli italiani (2 su 3) vorrebbe una maggiore informazione a riguardo. Un 20-30%, invece, è decisamente contrario ed un analogo 20-30% è indubbiamente favorevole. In mezzo troviamo un 20% di indecisi e un 20% leggermente favorevole e persuadibile da “nuove” tecnologie “più sicure” o da alternative troppo costose.
L’attuale maggioranza parlamentare è senz’altro favorevole all’utilizzo del nucleare come fonte di energia. Il Governo ha, infatti, deciso di presentare in Parlamento un disegno di legge delega che, se approvato, gli consentirà di adottare entro i prossimi tre anni un decreto che reintroduca il nucleare come fonte energetica.
Nell’attesa di futuri sviluppi a noi non resta altro da fare che informarci, esercitando il nostro spirito critico, e continuare ad informare su un argomento così strategicamente importante per il nostro futuro.
Karol D’Urso V D Biotecnologie ambientali