Russia e Ucraina, la guerra è iniziata
Per alcuni mesi si è sentito parlare di “venti di guerra” tra L’Ucraina e la Russia. E oggi i timori di un conflitto in Europa sono diventati realtà! Questo è il tema principale del momento, di cui tutti discutono, su cui esprimono opinioni e paure. Per capire ciò che succede adesso bisogna sempre fare un passo indietro e guardare la storia di questi due stati.
La rivoluzione russa e la nascita dell’URSS
Nel 1917 in Russia ci fu la Rivoluzione bolscevica e poi la guerra tra armata rossa e armata bianca. Infatti le catastrofiche condizioni economiche del Paese, peggiorate dalla partecipazione della Russia alla Prima guerra mondiale, portarono a due violente rivoluzioni, quella di febbraio e quella di ottobre, che dilagarono ovunque.
A seguito di queste rivolte cadde lo zar e venne instaurato in un primo momento un governo provvisorio a cui si affiancarono i soviet, delle assemblee organizzate da delegati di operai, contadini e soldati. Successivamente i tre leader dei bolscevichi, cioè del partito comunista sovietico russo, Trotzkij, Lenin e Stalin, presero ben presto il potere, rovesciando il governo provvisorio e segnando l’inizio della Russia sovietica, che si propose di attuare una società socialista.
Lenin con le sue tesi d’aprile fece firmare alla Russia il trattato di Brest-Litovsk, grazie al quale il Paese uscì dalla Grande guerra, ma che le fece perdere la Lituania, l’Estonia, la Finlandia, la Polonia e l’Ucraina.
Intanto si formarono forze anti-rivoluzionarie e la cosiddetta Armata Bianca, sostenitrice dello zar, in contrapposizione all’Armata Rossa dei bolscevichi comunisti. L’armata bianca nacque principalmente in Ucraina, Siberia e Crimea e fu sconfitta dall’Armata Rossa nel 1922. Dopo la vittoria dei bolscevichi, nacque l’URSS, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, che annesse alla Russia nuovamente i Paesi persi, tra cui l’Ucraina.
Guerra fredda e muro di Berlino
Nel secondo dopoguerra a Berlino venne eretto un muro, che segnava la divisione tra Germania ovest controllata da Stati Uniti, Inghilterra e Francia, e Germania est sotto l’influenza, invece, dell’URSS comunista. Il muro è il simbolo della guerra fredda, guerra politico-ideologica caratterizzata dalla corsa agli armamenti tra Usa capitalista e democratica e URSS comunista e dittatoriale.
Crolla il muro e si sgretola l’Urss. L’Ucraina è indipendente
Nel 1991, tre anni dopo la caduta del muro di Berlino e lo sgretolamento dell’URSS, l’Ucraina si è resa indipendente. Negli anni fino ad oggi si sono susseguiti governi alternativamente filorussi o filoeuropei.
Nel 2014 due regioni dell’Ucraina, Donetsk e Lugansk, le più orientali e confinanti con la Russia, sono diventate repubbliche filorusse, dichiarandosi indipendenti dal resto dell’Ucraina. La zona è detta Donbass ed è ricchissima di miniere. Da allora ha funestato quel territorio una guerra, definita dai giornalisti “a bassa intensità” ma pur sempre con settemila morti, guerra tra gli ucraini che vogliono avvicinarsi all’UE e alla Nato, e le due neo-repubbliche, che invece vogliono rimanere legate alla Russia.
Nel frattempo Putin, presidente della Russia, ha invaso e annesso la Crimea, precedentemente territorio dell’Ucraina.
Russia e Ucraina, unica nazione
Il 21 febbraio 2022, Putin in un suo annuncio riconosce le due repubbliche separatiste, annettendole alla Russia, e afferma che il suo Paese e l’Ucraina sono un’unica nazione. Nel frattempo invia delle truppe in Bielorussia.
Le due repubbliche speravano di estendersi in tutta la regione, ma l’Ucraina vorrebbe riprenderne il controllo. Interviene la Nato in difesa dell’Ucraina e sancendo la Russia. Nel frattempo la Gran Bretagna parla di una guerra lampo per conquistare Kiev, l’Usa con Biden crede che l’arma migliore sia la diplomazia, mentre la Cina osserva senza mettere parola.
Perché è tanto importante l’Ucraina
Per l’UE l’Ucraina è importante, sebbene ancora non faccia parte dei 27 stati membri. Per gli Stati Uniti è un punto strategico, infatti, sebbene non sia membro della Nato, l’America le manda da tempo aiuti militari e finanziari.
Putin considera la Russia e l’Ucraina un’unica nazione. Kiev è il cuore storico della Russia medievale, scrittori ucraini, come Gogol, Bulgakov, sono diventati famosi scrivendo in lingua russa, grandi uomini russi sono di origine ucraina, come Trotzkij e Breznev. Il piano di Putin sembra sia ricreare l’URSS, per cui anche Lituania, Lettonia e Estonia e Polonia, oggi membri delle Nato, temono l’invasione da parte di Mosca. La Cina, nel frattempo, resta nell’ombra e in silenzio, aspettando il momento giusto per agire e per poter invadere Taiwan, la terra che desidera da tempo ma che è in mano ad un governo filoamericano.
La Guerra è iniziata
È cominciato il conflitto. I venti di guerra di questi giorni si sono trasformati in qualcosa di concreto. L’invasione russa in Ucraina è iniziata alle 4 del mattino, ora italiana, del 24 febbraio 2022. Putin annuncia l’attacco in un discorso in tv, dichiarando che il suo obiettivo è demilitarizzare, ma non occupare l’Ucraina, aggiungendo che intende “denazificare” il Paese. Ha anche lanciato un ultimatum alla NATO e a tutti gli altri stati, dichiarando che chiunque provi a interferire, deve sapere che la risposta da parte della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze “mai sperimentate nella storia”.
Le bombe hanno iniziato a colpire il territorio ucraino; truppe di terra sono entrate anche dal confine Nord (Bielorussia) e Sud (Crimea), con attacchi nei porti strategici di Mariupol e Odessa. Anche la capitale Kiev è sotto attacco, e un aeroporto è già nelle mani dell’esercito russo. Gli invasori hanno assunto anche il controllo dell’ex impianto nucleare di Chernobyl.
La reazione degli USA e della Nato
Il presidente americano Biden ha definito l’attacco «non provocato e ingiustificato», aggiungendo che Putin dovrà «renderne conto» al mondo.
La Nato ha «condannato con forza» l’attacco e chiesto a Mosca «di fermare immediatamente la sua azione militare». In un Consiglio straordinario, l’Alleanza Atlantica ha annunciato l’intenzione di inviare forze di terra, aria e mare nei territori ai confini orientali della Nato, vicino a Ucraina e Russia.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha condannato l’attacco: «Putin metta fine a spargimento di sangue, il dialogo è impossibile».
I presidenti di varie nazioni intervengono come possono, ma resta il fatto che l’Ucraina e migliaia di cittadini rimangono soli ed impauriti faccia a faccia con la Russia senza pietà. L’unica cosa che rimane ai poveri cittadini ucraini è sperare che Putin si plachi e si renda conto che la guerra è il dolore, la sofferenza per eccellenza… l’umanità dovrebbe fermare la guerra per non essere annientata da essa.
Karol D’Urso II D Chimica, materiali e biotecnologie