Il calcio femminile ieri e oggi
Le donne nel calcio
Il calcio femminile negli ultimi anni sta diventando uno sport sempre più praticato dalle giovani. Sebbene siano ancora gli uomini a essere i protagonisti di questo gioco, oggi le ragazze stanno finalmente ottenendo dei successi a livello internazionale.
Le “Signore del Kerr”
Tutto ha avuto inizio in Inghilterra all’epoca della prima guerra mondiale. Il numero di ore e di posti di lavoro aumentavano, mentre gli uomini erano al fronte. Le donne, allora, rimaste in patria, decisero di occupare quei posti. Nelle pause le ragazze presero le medesime abitudini che avevano gli uomini e cominciarono a tirare i primi calci al pallone.
La Dick, Kerr & Co. Factory a Preston fu la fabbrica inglese nella quale nacque la prima squadra di calcio femminile, soprannominata le “Signore del Kerr”. Le donne che facevano parte di questa formazione vengono ricordate come delle pioniere. Infatti, il loro impegno in questo sport fino ad allora per soli uomini diede vita a una vera e propria rivoluzione.
Nel 1917 le “Signore del Kerr” sostennero un torneo di calcio contro la Francia. Vennero giocate quattro partite che si conclusero con due vittorie inglesi, un pareggio e una vittoria francese. Nel 1921 la Football Association, che vedeva di cattivo occhio questa pratica, emanò un provvedimento che bandiva lo sport del calcio per le donne. Intanto però le “Signore del Kerr” avevano giocato ben 67 partite su 121 inviti ricevuti e avevano ispirato la formazione di oltre 150 squadre di calcio femminile.
La legge rimase in vigore fino al 1971, ma ciò non vietò alle “Signore del Kerr” e alle altre squadre di donne di continuare a giocare. La squadra inglese restò in vita per 48 anni disputando oltre 800 partite, vincendone 758, pareggiandone 46 e perdendone solamente 24. Ed è passata alla storia come una delle squadre di calcio femminile più forti di sempre.
Dal 1933 in Italia
In Italia il calcio femminile fa il suo esordio nel 1933, quando a Milano viene fondato il Gruppo Femminile Calcistico.
Nel 1959 a Messina, nella nostra bellissima città, si giocò Roma-Napoli. Quest’ultima sfida aveva come protagoniste atlete tra i 14 e i 17 anni. L’allenatrice di entrambe le squadre era Valeria Rocchi, che arbitrò anche l’incontro. Comincia il successo per le giovani atlete e dilaga l’entusiasmo per la creazione di squadre di calcio femminile in tutta Italia.
Tra gli anni ’60 e ’70 nascono diverse associazioni. La prima è la Federazione Italiana Calcio Femminile (FICF) che dà il via al primo campionato italiano di calcio femminile a dieci squadre.
La seconda è la Federazione Italiana Femminile Giuoco Calcio (FIFGC).
Cambia l’abbigliamento
Nel corso del tempo l’abbigliamento delle ragazze è cambiato. Dalle gonne lunghe e i pesanti corsetti, scomodi e totalmente inadeguati per una partita di calcio, si è passati a un abbigliamento sportivo più adatto. E oggi, finalmente, i pantaloncini lunghi, i calzettoni e le magliette leggere fanno da padroni anche nelle squadre femminili. Non mancano nemmeno scarpe da calcio con i tacchetti, per facilitare la presa della palla.
Aumenta il successo
Sebbene il calcio femminile non abbia avuto una storia facile, le vittorie raggiunte da parte delle squadre del “gentil sesso”, hanno permesso a questo sport di raggiungere gradatamente una maggiore visibilità. È cresciuto e si è sviluppato anche grazie ai Mondiali di Calcio Femminile del 2019. L’ampia copertura mediatica e i numerosi sponsor coinvolti hanno fatto registrare un boom di ascolti in TV e un aumento record delle iscrizioni alle scuole calcio femminili.
Il calcio maschile e il calcio femminile
Certo, le differenze tra uomo e donna, soprattutto anatomiche, rendono il calcio femminile diverso da quello maschile.
La densità ossea delle donne, ad esempio, è minore di quella maschile, per cui lesioni e gravi rotture sono 6 volte maggiori rispetto agli uomini. Questo comporta una maggior attenzione in fase preventiva ed è necessario svolgere esercizi specifici e fare un’accurata selezione nei mezzi e metodi di allenamento della forza.
Da un punto di vista psicologico nella donna è intrinseco l’aspetto motivazionale molto di più rispetto all’uomo.
E ancora, numerosi studi hanno dimostrato come le donne abbiano una maggiore resistenza alla fatica e sono, pertanto, in grado di sostenere contrazioni muscolari continue e intermittenti, a bassa o moderata intensità, più a lungo rispetto agli uomini.
Infine non è da sottovalutare il fatto che le donne siano meno litigiose degli uomini.
“Il calcio femminile è purezza e passione, spero resti a lungo così” ( da “Football il magazine del calcio femminile” intervista a Marta Carissimi
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